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Un calcio alle scienze esatte
Mirko Marcolini
Tutte le certezze (si fa per dire) conquistate dall’umanità, indipendentemente dal campo della vita cui appartengano, hanno una sorgente in comune: la logica. La scienza non è altro che un insieme di conoscenze logicamente coordinate. «È inevitabile che con l’aumentare delle conoscenze la figura leonardesca dello scienziato universale sia scomparsa. La specializzazione ha effetti positivi, quali il rendimento immediato, ma ne ha anche di negativi, dall’incomunicabilità degli specialisti alla difficoltà di tenere il passo dello sviluppo. Occorrono anche i generalisti, che servono a coordinare il sapere e ad evitare errori anche banali, quali la confusione di alcuni dati in centimetri e altri in pollici che ha provocato lo sfracellamento della sonda di Marte». Questo è il pensiero di Enrico Bombieri, matematico dell’Institute for advanced study di Princeton nonché unico italiano premiato con la medaglia Fields nel 1974, in un’intervista rilasciata al prof. Piergiorgio Odifreddi. Com'è possibile far interagire in modo costruttivo conoscenze che appartengono a mondi apparentemente distanti come la matematica ed il calcio? Facciamo un passo indietro.
Approssimativamente affrontare un qualunque campo della vita in modo scientifico significa definire l’argomento da trattare, individuare ed analizzare le variabili in gioco, stabilire dei principi (assiomi, definizioni, proprietà), calcolarne le conseguenze (teoremi) e valutare se le stesse conseguenze trovino riscontro nella realtà e magari in esperimenti ripetibili. Qualora questo si verificasse potremmo cominciare a fidarci di questa nuova scienza.
L’affermazione «il calcio non è una scienza esatta», cui possiamo immaginare si rifugi sovente chi non riesca a darsi risposte o debba trovare giustificazioni avendo mal operato od interpretato una questione calcistica, non è né completa né corretta. Non è completa in quanto non vengono definiti né il concetto di calcio né quello di scienza esatta. Non è corretta in quanto non è un tema in sé a poter essere definito scienza bensì il modo in cui viene affrontato. Per di più in questo contesto non ha addirittura senso. L'uso del termine «esatto» in ambiente calcistico è sviante: chi si occupa abitualmente di calcio (calciatori, allenatori) non ha necessariamente dimestichezza con il ragionamento scientifico e potrebbe, erroneamente, attribuire ad «esatto» un valore di certezza assoluta. Dunque, cos'è il calcio? Cos'è una scienza esatta? La fisica è forse una scienza esatta? La matematica, linguaggio della scienza, è forse una disciplina esatta?
Se per scienza esatta si intende l'insieme di conseguenze che derivano in modo semplice ma rigoroso da un insieme di principi trovando approssimativamente riscontro nella realtà ed in grado di essere verificate per mezzo di esperimenti ripetibili, allora la fisica è una scienza esatta. Di esatto però c'è ben poco in quanto si tratta soltanto di un’approssimazione con cui lo scienziato cerca di descrivere non la realtà ma una propria immagine di quella che può essere definita in modo comunque approssimativo come realtà. In fin dei conti realtà è solo una parola con cui si denomina qualcosa che effettivamente non conosciamo. Lo scienziato stabilisce principi e conseguenze, in base alle proprie capacità ed esperienza, cercando di approssimare nel miglior modo possibile l’immagine che ha di ciò che vive. Inoltre esclude deliberatamente certi aspetti della realtà per concentrarsi su quelli che possano rientrare nel suo modello simbolico. Col tempo principi e teorie vengono smentiti e sostituiti da altri che si crede possano approssimare meglio l’immagine: questo è successo, sta succedendo e succederà in ogni ambito scientifico.
La stessa matematica non è così affidabile, completa (teorema di Godel) e perfetta come potrebbe apparire quando si affrontino temi semplici. In ogni caso, anche qualora volessimo supporre la matematica esatta, ad essere esatta sarebbe la sua astrazione e null'altro. 1+1=2 è vero in teoria, cioè nell'astrazione. Nella realtà, prima di sommare due unità, dovremmo riuscire a trovare due oggetti identici. Ma non siamo in grado di farlo. Quindi le applicazioni della matematica sono tuttalpiù delle approssimazioni. Diverso il caso in cui si debbano sommare ad esempio più valori in termini di denaro: avremmo un risultato esatto ma soltanto perché anche il concetto di denaro è un’astrazione. Infatti ciò che è uguale è il valore astratto che si assegna a monete rappresentanti la stessa astrazione, non le monete stesse. Il denaro può rappresentare anche oggetti concreti: se ad una sedia venisse attribuito un valore di 100 euro, per acquistarne due dovremmo spenderne 200. Ma il fatto di considerare due sedie dà per scontato che le stesse siano uguali quando in realtà lo sono solo in maniera approssimativa. Chi è in grado, ad esempio, di controllare tutti gli atomi che le compongono? Ma ancora: cosa vuol dire uno? Cos'è un individuo? Come mi permetto di contare uno per una sedia che è in continuo scambio di atomi con l'atmosfera?
Ovviamente, nel caso reale in cui si debbano acquistare delle sedie, una disquisizione di questo tipo risulterebbe completamente superflua ed inutile. Trovandosi di fronte ad affermazioni come «il calcio non è una scienza esatta» è invece necessario, se non doveroso, argomentare e precisare alcuni concetti, per non cadere in contraddizione e creare un pò di ordine. Dunque il calcio, come qualunque altro campo della vita, può essere affrontato in modo scientifico.
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