Le bugie della verità

Il calcio: arte o scienza?

Mirko Marcolini

«Perché la lor vita non basta ad intender quella». Non siamo tutti uguali. Qualcuno riesce a vedere un ordine nelle cose, qualcun altro no. In genere ognuno di noi riesce a penetrare solo un numero limitato di eventi. La logica è ordine, tutto il resto è confusione, magia. Il fatto che un individuo non riesca a percepire l’armonia insita in un certo fenomeno non è la dimostrazione della illogicità del fenomeno stesso, più semplicemente l’individuo non è in grado di comprenderlo. Lo ha espresso chiaramente Leonardo Da Vinci, intendendo che non è colpa della pittura se i pittori non hanno saputo mostrare la sua dignità di scienza, rappresentando «al senso con più verità e certezza le opere di natura».

La realtà. Qualcosa esiste. Chiamiamola realtà o con qualunque altro nome. Non è il nome a fare la differenza. Non sappiamo cos’è, ma esiste. Non sappiamo se esista un ordine generale. Non sappiamo nulla. Ma a volte qualcuno, più sveglio, più attento, più fortunato o semplicemente "più", riesce a comprendere, spiegare e prevedere un fenomeno. E’ così che sono nate le conquiste dell’umanità. Edifici sicuri, medicine efficaci, mezzi di trasporto affidabili, sistemi di comunicazione efficienti. Non sappiamo come, ma qualcuno ha visto qualcosa. Sì, qualcosa: se non si ha consapevolezza di ciò che si dice è meglio non sbilanciarsi. Se non c’è necessità di fare una scelta è meglio non farla.

L’arte. Creatività, estro, arte. Belle parole ma completamente astratte, prive di un significato pragmatico quindi inservibili. Cos’è la creatività? Serve più estro, più irrazionalità, più coraggio per inventare una formula di matematica, astratta e rivoluzionaria, o per tentare un dribbling? Cos’è l’arte? Un qualsiasi mestiere che richieda abilità tecnica? Anche un muratore è un artista. Espressione viva ed efficace del proprio mondo interiore, ottenuta con particolari mezzi? Il metodo usato da Euclide per dimostrare l’infinità dei numeri primi è espressione viva ed efficace della sua anima ordinata. Dunque anche un matematico è un artista. Qualunque definizione può essere smentita e riportata alla logica. Una visione parziale tende a ridurre in modo sviante un’attività, pertanto non ha nemmeno senso distinguere tra arte e scienza. La pittura è arte? La capacità di controllare il movimento delle dita è fisiologia, neurologia, elettricità, chimica. Anche le interazioni tra olio e tela sono chimica. Come le emozioni. E’ bello immaginare che un dipinto nasca dal sentimento. Ma come non accorgersi delle riflessioni, della costruzione ragionata e quindi della logica alla base di "Guernica"? Nelle produzioni dello stesso Leonardo si sprecano i riferimenti a matematica e geometria. E l’architettura? Lo stile barocco? Provate a costruire un castello ignorando fisica ed ingegneria! Ed ancora: che senso ha definire creativa una composizione musicale che altro non è se non una combinazione di numeri generabile in una frazione di secondo da un banale algoritmo? Certo, il musicista di talento arriva prima alla combinazione piacevole. Ma la bellezza di un’opera non ha un valore assoluto e, una volta individuato il gusto dell’ascoltatore, le melodie piacevoli possono essere generate in modo automatico. E il concetto di creatività scema.

Il calcio. Matematica, anatomia, fisiologia, chimica, fisica, bioingegneria, psicologia, logica: anche questo è calcio. Una visione d’insieme consente di individuare la strada più breve verso l’oggettivazione anche di temi complessi come il calcio. Uno studio sulle capacità biomeccaniche non ha alcun valore in sé. Parimenti un’indagine psicologica generica od anche finalizzata alla ricerca dei motivi che spingono un calciatore verso una certa decisione in una specifica situazione di gioco. Invece l’insieme di queste ed altre analisi, integrato e completato da una sperimentazione mirata, permette di indirizzare le scelte del tecnico. E’ possibile valutare in modo oggettivo le prestazioni del calciatore, l’operato dell’allenatore, le decisioni del responsabile di mercato e di ogni altro operatore calcistico. Ovviamente, come in ogni campo scientifico, non tutto è calcolabile. Non per questo bisogna affidarsi completamente al caso! E’ meglio farsi curare da un medico che prescrive medicine sperimentate anche se fallibili o da un mago? D’altronde l’allenatore non opera in modo casuale, anche se la sua scienza è troppo superficiale per essere credibile. Perché Ronaldo è un attaccante e Cannavaro un difensore? Perché Ronaldinho riesce a compiere gesti tecnici che altri non riescono nemmeno a pensare? Qual è la miglior posizione in campo per Totti? E’ più significativo sostituire Del Piero con Cassano o Gattuso con Brocchi? I risultati delle partite suggeriscono il valore di un allenatore o ne determinano la fama? Le pagelle giornalistiche sono un effetto della libertà di stampa oppure esiste un’oggettività da cui il giornalista non dovrebbe discostarsi? Non esistono risposte credibili che non abbraccino ogni angolo del sapere umano. Non esiste sapere laddove non vi siano occhi vivi. Caro Leonardo, avevi visto giusto.